La chiesetta della Madonna del Carmine e del Rosario
Il sasso "Cavallaccio"
Affresco presente sui muri di Cascina Uponne
segnaletica
|
|
Il sentiero del Verbano attraversa il comune di Ranco in località Uponne. Si tratta di un antico agglomerato agricolo costituito di cascine costruite in vari periodi ma quasi tutte strutturare come 'case a corte'. Tra di esse ricordiamo la Cascina San Giulio, la Cascina Ostrine (il toponimo deriverebbe dal latino Ostrinum = luogo dove si cremavano i cadaveri), Cascina Stalle Nuove e la Cascina Upponne, sui cui muri si può apprezzare l'affresco della Madonna del Carmine e del Rosario.
Proseguendo verso Ispra entriamo in un'area prativa denominata Quassa affacciata sull'omonimo Golfo.
Il termine deriva probabilmente da 'guazza'fango e sta ad indicare come un tempo tutta la zona fosse paludosa.
Sebbene bonificata nel tempo, la Quassa è stata risparmiata ai forti processi di urbanizzazione mantenendo caratteristiche naturali di assoluto rilievo. Non a caso, infatti, è stato costituito il P.L.I.S. del Golfo della Quassa (Parco Locale ad Interesse Sovracomunale). Tra i vari intenti del PLIS, che comprende una discreta area compresa tra la punta di Ranco e la punta della Fornace di Ispra, vi è anche quello di tutelare specie rare che hanno trovato qui un buon adattamento. Tra le specie animali ricordiamo la Lampreda padana ( Lethenteron zanandreai ) e la Rana di Lataste ( Rana latastei ). A livello botanico invece sono rilevanti la Ninfea gialla, la castagna d'acqua del Verbano e la Felce florida (Osmunda regalis). Numerose sono anche le specie rare di uccelli tra cui ricordiamo: Tarabusino, Nitticora, Cigno selvatico, Gazzetta, Airone rosso, Falco pecchiaiolo, Nibbio bruno, Falco pescatore, Falco pellegrino, Falco di palude, Sterna comune, Succiacapre, Martin pescatore, Pettazzurro, Ortolano.
Poco lontano dal sentiero del Verbano, sulla riva del Golfo, si può ammirare il monumento naturale del Sasso Cavallaccio. Si tratta di uno dei tanti massi erratici presenti in ques'area dalle chiare origini moreniche.Il nome del monumento è da ricondurre alla tradizione popolare che riconosce nella forma di questo 'sasso' le vaghe sembianze della testa di una cavallo.
Sempre nelle vicinanze del sentiero, merita senz'altro enfasi il Museo Europeo dei Trasporti. Ideato e realizzato dal prof. Francesco Ogliari, il museo ci permette di ripercorrere tutte le tappe evolutive dei mezzi di trasporto dai tempi del cavallo sino alle missioni spaziali.
|