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- Lunghezza totale del tratto: 5,3 Km
- Totale tratti carrozzabili asfaltati: 2,1 km
- In piano : 2,1 km
- Saliscendi dolce : 0 km
- Impegnativa : 0 km
- Totale tratti carrozzabili fondo naturale: 2,3 Km
- In piano: 2,3 km
- Saliscendi dolce: 0 km
- Impegnativa: 0 km
- Totale tratti di sentiero: 0,9 km
- In piano: 0,1 km
- Saliscendi dolce: 0 km
- Impegnativa: 0,8 km.
- Difficoltà del percorso: da 1 a 52
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Oratorio di Sant'Ambrogio alle porte di Capronno
Area prativa. Sullo sfondo le colline moreniche che caratterizzano l'area
percorso
Antico forno per la cottura del pane in località Cascina Paludi
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L'agglomerato rurale di Capronno (fraz. di Angera) è costituito essenzialmente da un insieme di corti agricole dominate dalla Chiesa di S. Maria Maddalena posta leggermente più in alto.
Capronno e le terre circostanti risultano legati storicamente al feudo di Angera che comprendeva, tra le altre, anche le località di Barzola e Lentate. Diversi proprietari del feudo si alternarono nei secoli: gli arcivescovi di Milano (dal XI sec.), Caterina Bernabò Visconti ( nel 1350), Gian Galeazzo Visconti Duca di Milano (nel 1397).
Nel 1449 il feudo d'Angera, e quindi Capronno, fu venduto alla famiglia Borromeo.
Per la sua vocazione essenzialmente agricola, Capronno vantava la presenza di numerose "masserie", cioè aziende agricole, comprendenti terreni, case e bestiame, concessi in affitto (livelli) a famiglie, con una presenza minore di lavoranti giornalieri. L'affitto veniva pagato in termini di frumento, mistura, capponi, vino, foglie di gelso, etc.
Alla costituzione del Regno d'Italia nel 1861, il comune di Capronno contava 199 abitanti. Nel 1928 venne aggregato al comune di Angera.
Oltre alla caratteristica piazzetta Matteotti è da segnalare la Via delle Camelie in cui diverse specie di camelie, appunto, hanno trovato qui un microclima ideale per crescere ed offrire l'impatto di una piacevole fioritura primaverile.
Alle porte di Capronno, lungo la strada che conduce a Lentate, si incontra l'Oratorio di S. Ambrogio. Sebbene poco documentata, la sua origine la si può collocare in epoca longobarda o franca. L'edificio infatti sorge ai piedi della collina del "castellaccio", luogo di ritrovamento di molte tombe ad altre tracce longobarde.
Percorrendo invece il sentiero del Verbano in direzione Ranco, si attraversa la Cascina Paludi. Si tratta di un centro agricolo in cui, tra le altre cose, è ancora apprezzabile un antico forno per la cottura del pane. Il nome di questa cascina ci ricorda come tutta quell'area, un tempo, fosse alquanto acquitrinosa e poco ospitale per un'agricoltura
redditizia.
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