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Sentiero del Verbano - Tratto del Comune di Sesto Calende
 
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Caratteristiche tecniche
Tratto  
  • Lunghezza totale del tratto nel comune: 3,0 Km
  • Totale tratti carrozzabili asfaltati: 1,3 km
    • In piano : 0,7 km
    • Saliscendi dolce : 0 km
    • Impegnativa : 0,6 km
  • Totale tratti carrozzabili fondo naturale: 0,8 Km
    • In piano: 0,8 km
    • Saliscendi dolce: 0 km
    • Impegnativa: 0 km
  • Totale tratti di sentiero: 0,9 km
    • In piano: 0,7 km
    • Saliscendi dolce: 0 km
    • Impegnativa: 0,2 km.
  • Difficoltà del percorso: da 1 a 54
   
Profilo altimetrico
Profilo altimetrico
   
Siti d'interesse lungo il sentiero

Tratto di rizzata storica
Tratto di rizzata storica della vecchia strada che collegava Sesto Calende con Taino

Chiesa San Donato
Chiesa di San Donato (punto di partenza/arrivo del sentiero VB)


segnaletica per il “Sass de Preja Buia”

Sass de Preja Buia
Scorcio del “Sass de Preja Buia”
 

 

Uno dei due punti di partenza/arrivo di tutto il sentiero del Verbano (Sesto Calende - Laveno Mombello) è costituito dalla Chiesa di San Donato. Si tratta del principale monumento di Sesto Calende, edificato tra il IX e X secolo attiguamente all’Abbazia, attualmente scomparsa. E' una chiesa a tre navate sui cui muri interni ed esterni sono presenti elementi di precedenti edifici cristiani e pagani. Delle tre absidi originarie ne rimangono due che insieme alla torre campanaria attribuisco una grande valenza architettonica all'edificio.

Poco distante, in posizione dominante, incontriamo l’Oratorio di San Vincenzo, una piccola chiesetta ad aula unica absidata realizzata tra la fine del XI sec. e l’inizio del XII sec. I pregiati affreschi presenti nella chiesetta e i reperti archeologici risalenti ad epoche anche precedenti, testimoniano come quest’area sia stata, nel corso dei secoli, un importante luogo di culto.

Proseguendo lungo il sentiero, ai margini dell’area boscata, si può ammirare il Sass de Preja Buia. Monumento naturale nazionale, il “Sass” è un masso erratico di epoca quaternaria. Sul magalito di serpentino (una roccia verdastra luminosa) sono presenti numerosi graffiti eseguiti in età preistorica. La presenza di questo masso non è affatto casuale ed è anzi una delle tante prove di come le colline che dominano Sesto Calende, come le Prealpi in genere, siano di origine morenica, riconducibili cioè ai fenomeni legati alle glaciazioni.

Il sentiero prosegue all’interno di un bosco misto a dominanza di castagno, battendo quella che un tempo era la principale via di comunicazione tra Sesto Calende e Taino. Per alcuni tratti è ancora apprezzabile il fondo selciato originario.

Giungendo in località “Capricciosa”, in una radura destinata un tempo a coltivazione e pascolo, si può infine apprezzare la Cascina Bilesa. Si tratta di un insediamento presente sulle mappe del catasto di Maria Teresa D’Austria già nel 1722. Il fabbricato è costituito di alcuni rustici, un pozzo, un’aia ed una parte che presenta i caratteri tipici della ‘cascina varesotta-altomilanese’.

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Per saperne di più sul comune di Sesto Calende visita il sito: http://www.comune.sesto-calende.va.it/
   

 

 


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