Nonostante i forti processi di antropizzazione che si sono verificati nell’ultimo secolo, Monvalle ha saputo mantenere un armonico equilibrio con il patrimonio ambientale che lo circonda. Percorrendo il sentiero del Verbano da sud verso nord si attraversa un sito ad elevata naturalità denominata Palude Bozza-Monvallina. Si tratta di un’area di circa 20 ha. a cavallo del confine tra i comuni di Besozzo e Monvalle che per le sue peculiarità è stata identificata come Z.P.S. ( Zona di Protezione Speciale). La vegetazione si presenta differenziata in una fascia a canneto ( Phragmites australis ) a ridosso della sponda del lago e in una zona di bosco misto in cui predominano il salice bianco (Salix alba ) il pippo nero (Populus nigra) l’ontano nero (Alnus glutinosa) e il nocciolo (Corylus avellana).
L’assetto faunistico è assai interessante poiché qui risultano essere nidificanti numerose specie di uccelli tra i quali meritano citazione la Moretta Tabaccata (Aythya nyroca) il Falco di Palude (Circus aeruginosus) ed il Nibbio Bruno (Milvus migrans). In quest’area, che risulta ideale anche per la riproduzione di anfibi e rettili, sono stati censiti due dei mammiferi che sono tutelati a livello Comunitario: il Pipistrello albolimbato (Pipistrellus kuhlii) e il Moscardino (Muscardinus avellanarius).
Proseguendo lungo il sentiero del Verbano si fiancheggia il Lido di Monvalle. Questa struttura ha contribuito sin dagli anni ’30 a dare una forte valenza turistica al paese convogliando su questa costa numerosi villeggianti. Po chi metri oltre si passa il torrente Monvallina dalla cui foce erano soliti salpare i pescatori di Monvalle. Gran parte della storia di questo paese è scritta dai pescatori che si sono tramandati di padre in figlio i piaceri ed i sacrifici di un’arte ormai al tramonto.
A monte del torrente Monvallina, si attraversa la bella Spiaggia del Gurèe che a partire dalla metà degli anni ’70 è diventata piacevole meta balneare non solo per i Monvallesi.
Il sentiero del Verbano, prima di allontanarsi dal lago in direzione Leggiuno, va a lambire la località Cantone. La morfologia della costa al riparo dai venti e le caratteristiche del fondale fanno del Cantone uno dei rari porti naturali del Lago Maggiore.
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