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Come preannunciato nella newsletter di novembre, nel corso del “modus riciclandi day” del 21 novembre al Chiostro di Voltorre, è stata presentata la rete per l'educazione alla sostenibilità ambientale in provincia di Varese.
La presentazione, a cura di Agenda21Laghi, Provincia di Varese, centro Re Mida è allegata. Ne sintetizziamo i contenuti principali ed i commenti della tavola rotonda e del pubblico.
Obiettivo generale della rete è inserire a pieno titolo l’educazione alla sostenibilità nella didattica delle scuole di ogni ordine, impegnandovi tutte le componenti scolastiche, docenti, studenti, dirigenza scolastica, personale ATA, famiglie, superando l’attuale impostazione “volontaristica” che grava oggi sugli insegnanti più convinti e motivati, costretti a navigare spesso controcorrente. La rete, in quanto espressione di più scuole e struttura formalmente riconosciuta, opera come polo per lo sviluppo di progetti didattici, luogo di ricerca e sperimentazione, accumulo e scambio di esperienze.
Si riconosce che l’educazione alla sostenibilità non è una disciplina aggiuntiva a quelle curricolari, ma un percorso progettuale transdisciplinare, nel quel si devono intrecciare didattica frontale e attività di laboratorio, inteso in senso lato. La scienza della sostenibilità è molto recente ed in rapido sviluppo e la didattica deve necessariamente seguirne le tracce. Servirà perciò formazione ed aggiornamento degli insegnanti, valutazione critica delle esperienze realizzate, progetti pilota per sperimentare metodi e contenuti innovativi, rapporti con le Istituzioni Universitarie e di ricerca.
Come dimostrano i cinque anni di “Green school” l’educazione alla sostenibilità efficace mette in relazione l’apprendimento con lo studio ed il cambiamento dei comportamenti, collegandosi alle pratiche della comunità di riferimento,
Si pensi, per esempio, alla didattica sui rifiuti, raccordata alle modalità operative di raccolta differenziata e di riciclaggio praticata nel Comune: in questo modo l’educazione ambientale diventa educazione alla cittadinanza, i buoni comportamenti appresi a scuola si trasferiscono alla comunità, gli studenti diventano a loro volta educatori.
La scuola è così istituzione tra istituzioni partecipando pienamente alla vita sociale e, a sua volta, il Comune è suo primo interlocutore e sponsor.
La rete permette di passare da una struttura centrata sui singoli insegnanti, spesso isolati gli uni dagli altri, con materiali, metodi e documenti prodotti da ciascuna scuola sconosciuti alle altre, ad una struttura dove i percorsi didattici vengono sviluppati a livello della rete, facendo tesoro delle esperienze di tutte le scuole aderenti, potendo integrare materiali ed impostazioni fornite da partner esterni (Università, Istituzioni, attori della società, associazioni).
E’ stata proposta la costituzione di un tavolo tecnico con i rappresentanti dei soggetti promotori della rete che elabori il modello di dettaglio, il documento formale di impegno dei partner, le forme di governance ed i programmi operativi.
Numerosi i commenti emersi nella tavola rotonda finale. Dalla proposta di inserire tra le istituzioni partner anche i Parchi, all’adesione dell’Università dell’Insubria, portata dal prof. Martinoli, con il ruolo di raccordo e stimolo, di produzione di idee e di contenuti centrati sull’uso sostenibile delle risorse territoriali, di recepimento delle esigenze formative e rinnovo del bagaglio culturale.
Dall’Istituto di Luino è venuto l’apprezzamento della proposta della rete, come strumento di facilitazione, soprattutto per la possibilità di imparare dalle altre scuole, di ricercare nuovi strumenti ed idee, di reperire materiali pronti, semplicemente da adattare.
 
In allegato la presentazione della rete.
 
 
                                                                                              Fulvio Fagiani

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