Con la fine di giugno si è chiusa la sperimentazione dello sportello Energia di Agenda21Laghi, avviata a novembre 2013 con l’obiettivo di verificare quale fosse l’interesse dei cittadini di Agenda21Laghi all’analisi dei loro consumi energetici e delle possibilità di ridurli con opportuni interventi.
Il contatto con lo sportello poteva essere attivato con email, telefono o SMS.
In questi mesi i contatti con lo sportello sono stati molto meno di quanto ci si aspettava, in tutto 16, dei quali 7 affrontati con un appuntamento presso gli uffici comunali e gli altri risolti via telefono o via email.
Le richieste ricevute e trattate vertevano su:
· informazioni riguardanti le bollette energetiche di luce e gas,
· consulenza e aiuto nel valutare preventivi di lavori
· interventi di risparmio energetico, richiedendo informazioni su particolari opere, in altri su quale potesse essere la soluzione migliore da adottare.
La distribuzione geografica è stata molto dispersa in tutti i Comuni.
In sintesi un servizio di qualità apprezzato da chi vi ha fatto ricorso, ma cercato da poche persone.
Si potrebbe pensare ad un difetto di comunicazione, sempre possibile dati i modesti mezzi di cui disponiamo.
Tuttavia anche laddove l’informazione ai cittadini sull’esistenza e le modalità di funzionamento dello sportello è stata insistita non si è notata una maggiore frequenza.
Probabilmente per molti la bolletta energetica è ancora un documento indiscutibile e le spese che ne conseguono sono considerate inevitabili.
In verità anche in altre esperienze, l’apertura di sportelli rivolti alla cittadinanza è riuscita a toccare solo quel ristretto numero di appassionati, già sensibili all’efficienza energetica e spesso anche competenti, tanto da rivolgere richieste molto specifiche.
In parte avevamo riscontrato esiti simili nel progetto del Distretto di Transizione Energetica, soprattutto per la bassa percentuale di interventi attuati a seguito della diagnosi energetica e della presentazione dei benefici e dei costi di ognuno di essi.
Già in altre news avevamo rimarcato quanto contasse la barriera culturale nel rallentare l’adozione di misure efficaci per la riduzione dei consumi energetici, con incidenze spesso superiori agli stessi costi degli interventi e alle difficoltà a farseli finanziare dagli istituti di credito.
Certamente le ristrettezze economiche di molte famiglie scoraggiano spese che non abbiano ritorni immediati e che richiedano di anticipare l’investimento.
Tuttavia la scarsa attenzione viene prestata anche verso quelle azioni di costo basso o nullo che potrebbero far risparmiare kWh elettrici o metri cubi di metano, come la scelta del miglior sistema di tariffazione per il proprio profilo di consumo e la corrispondente offerta commerciale, o la sostituzione degli apparati inutilmente energivori.
Non aiuta certo la sensibilità dei cittadini il fatti che anche le Amministrazioni Pubbliche difficilmente riescano a conseguire buoni risultati. Non sono d’ostacolo solo le sofferenze dei bilanci comunali, strangolati anche dal Patto di stabilità, ma anche l’intrinseca difficoltà a costruire progetti compatibili con la disponibilità delle risorse e con i vincoli dettati dalla normativa.
Nella segreteria tecnica di Agenda21Laghi è stata avviata una riflessione in tal senso, che mette al primo post l’obiettivo di migliorare la capacità dei Comuni di controllare e ridurre la spesa energetica senza pregiudicare in alcun modo il livello di comfort.
In parte si potrà operare in piena autonomia, mentre per interventi più radicali dovremo ricercare, come stiamo facendo peraltro da molto tempo, contributi ed incentivi, tenendo conto che l’Ente pubblico non può avvalersi del meccanismo delle detrazioni fiscali.
Fulvio Fagiani
