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Green school 2014, batti cinque
 
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Avevamo cominciato nel 2009 con un’edizione sperimentale, che non si chiamava ancora Green school, giusto per provare a vedere “l’effetto che fa”.
Dall’edizione 2010/2011 Green school si è stabilizzata attorno allo schema dei tre pilastri, poi diventati quattro con l’aggiunta dell’educazione ambientale, su un’intuizione del prof. Vitigni. Volevamo passare da progetti annuali a sé stanti, ad un percorso di lungo periodo dove l’educazione ambientale si traduceva in cambiamento dei comportamenti ed in effetti misurabili, entro un processo di miglioramento continuo.
Chi ha detto che queste cose si possono fare solo nei Paesi del Nord Europa? L’abbiamo fatto anche noi e, dopo appunto cinque anni di esperienza, il progetto è più vivo che mai.
Nell’edizione di quest’anno si sono aggiunte delle scuole che non avevano mai partecipato: la scuola dell’infanzia “Il Girasole” di Travedona Monate, la primaria “K.Woityla” di Cimbro, la primaria “I.Molinari” di Bardello, l’Istituto superiore “G.Galilei” di Laveno Mombello.
Mentre alcune scuole veterane hanno già coperto tutti i pilastri, come la “Vedani” di Angera, la “Scotti di Laveno Mombello ed ora la primaria “G.Galilei” di Ispra.
L’efficacia è testimoniata dai risultati che vengono accuratamente misurati in Kg. Di CO2 risparmiata, di cui diamo regolarmente conto grazie ai dati raccolti dalle scuole e sintetizzati dal CAST e commentati e diffusamente documentati dalle tesi con cui gli stagisti dell’Università dell’Insubria si presentano alla Laurea.
Qualcuno si sorprenderà, ma anche dopo anni di applicazione ci sono scuole che riescono ad inventarsi nuovi modi per perfezionarsi, riuscendo a ridurre gli sprechi di materiali e quindi i rifiuti prodotti o a recuperare con creatività oggetti che altrimenti finirebbero nei cestini dei rifiuti.
La partecipazione ed il coinvolgimento trova espressione nella presenza alle feste finali.
Quest’anno sia la festa delle scuole dell’infanzia tenuta a Taino che quella delle primarie e secondarie al Duse di Besozzo, hanno segnato il “tutto esaurito”. Circa 120 bambini nel primo caso ed oltre 230 ragazzi nel secondo hanno dimostrato che ormai la festa di fine Green school non è una semplice premiazione celebrativa, ma un momento di condivisione della “famiglia” Green school.
Non si tratta però di una famiglia chiusa, anzi. Sempre di più insegnanti e studenti diventano a loro volta educatori della loro comunità, a partire dalle famiglie coinvolte in ogni modo nei progetti e costantemente vigilate dai ragazzi, severi controllori delle abitudini di uso dell’energia o di raccolta differenziata dei rifiuti.
Si sprecano ormai gli esempi di proiezione esterna alla scuola, dalle visite ai negozi del paese in occasione di “M’illumino di meno”, piuttosto che ai ristoranti e bar, per sollecitare attenzione agli sprechi di energia e di materia, per arrivare alle forme di comunicazione ad ampia diffusione come rappresentazioni teatrali (quest’anno la scuola “Riva” di Leggiuno) o l’innovativo e brillante “Green TG” messo in opera dalla ”Manzoni” di Malgesso.
C’è veramente molto da imparare dalle nostre scuole, soprattutto la serietà e l’autentica passione con cui affrontano anche le sfide più complicate ed ambiziose.
Per finire un ringraziamento ed una sollecitazione.
Il ringraziamento naturalmente a questi splendidi insegnanti, a tutti gli studenti e alle loro famiglie.
La sollecitazione ai Comuni. Queste esperienze didattiche sono uno stimolo costante ad aver cura del luogo che abitiamo, evitando di sporcarlo, riducendo i rifiuti e differenziandoli, contenendo i consumi di energia, con risultati immediati misurabili in minori costi per il Comune di bollette elettriche e smaltimento rifiuti, ed inestimabile investimento futuro nella formazione dei cittadini di domani. Ci si aspetterebbe quindi una maggiore attenzione ed interesse a Green school, che viene invece troppo trascurato.
Non mancano le idee per il futuro, concentrate oggi sulla costruzione di una piattaforma di scambio di esperienze e materiali didattici tra le scuole: presto, speriamo, ne parleremo.
 
 
                                                                                              F.Fagiani

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