Attività
 
Pensare il futuro energetico del nostro territorio.
 
Community
 
  Portale web-gis ambientale
Portale turismo sostenibile
Vivere tra laghi
Sportello energia
progetto Green School
Prodotti KM zero
Vie Verdi Laghi
PAa
Piano mobilità sostenibile
Piano mobilità sostenibile

 

Nel 2013 i 15 Comuni di Agenda21Laghi hanno approvato i loro Piani energetici (PAES) costruiti secondo le linee del progetto europeo “Patto dei Sindaci” e con l’obiettivo di contribuire alla riduzione delle emissioni di gas serra.
Per questo hanno scelto una strategia e definito delle azioni, che ciascuno può approfondire con la lettura dei documenti scaricabili dalla sezione dedicata del sito.
Agenda21Laghi è stata la “cabina di regia” dell’intero processo ed ora riflette sui primi esiti, nella condizione del “policymaker” che organizza, o riorganizza, il suo intervento.
Come spieghiamo nell’altra news, ci troviamo dentro il paradosso di azioni di ristrutturazione dei consumi energetici che hanno la possibilità di ripagarsi nel tempo e che però stentano ad avviarsi.
L’analisi dei consumi ci ha evidenziato che la componente prevalente dei consumi energetici locali è quella del settore residenziale privato, soprattutto per il riscaldamento.
Esiste ormai uno spettro molto ampio di soluzioni per ottenere un’efficienza maggiore, sia agendo sull’involucro dell’edificio che sull’impiantistica. Il problema non risiede dunque nella carenza di soluzioni tecniche, ma nella debolezza della domanda spontanea.
Una buona raffigurazione dello stato delle cose ce lo ha fornito il corso tenuto agli Uffici tecnici comunali nell’ambito del progetto DTEL, da cui emergeva la riluttanza di chi presenta progetti di nuova edificazione o di ristrutturazione, anche solo al mero rispetto delle norme vigenti. Come si sa Regione Lombardia ha definito delle prestazioni energetiche minime che devono essere rispettate per nuovi progetti-
La realtà che ci hanno trasmesso i tecnici comunali è di una corsa di progettisti e proprietari di case ad eludere ed aggirare, ricorrendo ad un vasto campionario di espedienti, le prescrizioni di legge. La consapevolezza delle sfide ambientali e la stessa convenienza economica ad andare anche oltre alla normativa non vengono minimamente prese in considerazione. Sembra che l’unico criterio guida sia risparmiare sul breve tempo, insensibili ad ogni altra valutazione.
Non si pensi alla condizione tipicamente italiana del “fatta la legge, trovato l’inganno”; la lettura di molti documenti sul tema, redatti da organizzazioni internazionali, riportano alla stessa conclusione: da solo “il mercato non ce la fa”, la domanda spontanea non riesce a sostenere lo sforzo richiesto dagli obiettivi di riduzione delle emissioni e di estensione della “green economy”,
C’è dunque la necessità dell’intervento pubblico, per sollecitare la domanda e raccordare ad essa l’offerta. Sia OCSE o Banca Mondiale o UNEP, tutti ritengono che l’intervento pubblico sia conditio sine qua non per il decollo della green economy.
Il ruolo che le politiche pubbliche possono giocare è duplice, da un lato fare da apripista intervenendo in modo esemplare sul proprio patrimonio (edifici ed illuminazione pubblica), dall’altro dar vita a coalizioni locali capaci di costruire una cultura diffusa dell’efficienza energetica e rimuovere le barriere che ostacolano l’adozione delle soluzioni offerte dal mercato.
Se già il primo compito è, nella situazione attuale, irto di molte difficoltà, il secondo è complicato dalla geografia, tipica del nostro paese e del nostro stesso territorio, di poteri pubblici formati da piccoli Comuni e settore industriale privo di imprese capofila di dimensioni medie.
In queste condizioni diventa molto difficile anche “fare coalizione”, cioè darsi obiettivi e strategie condivise e dedicarvi risorse economiche ed umane.
Quanto sia importante la forza e la coesione della coalizione è evidente se si pone mente alle azioni da intraprendere per rinforzare, estendere e rendere più consapevole la domanda:
·         Costruire una cultura comune sull’energia e dargli un senso di appartenenza sociale e civile;
·         Diffondere l’informazione tecnica, a partire dalla lettura delle bollette, dall’analisi dei consumi, dall’individuazione delle soluzioni più appropriate per ogni caso;
·         Coinvolgere soggetti determinanti come gli istituti finanziari, per facilitare le scelte d’investimento a chi non ha disponibilità immediate, ed i fornitori di energia, che hanno conoscenza individualizzata dei consumi e potrebbero facilitare confronti e benchmarking.
Come si vede sfide complicate, di cui dovremo tener conto anche nel decidere che continuità dare al progetto del DTEL (Distretto di transizione Energetica dei Laghi).
 
 
                                              
                                                                                  Fulvio Fagiani

Stampa Stampa - Segnala Segnala

   
 


Feed RSS
Link utili
 
 
 
Prodotti KM zero Prodotti KM zero