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Nella cornice affascinante del Chiostro di Voltorre, ospitati dalla Provincia di Varese e del Centro ReMida – modus riciclandi, il Distretto di Transizione Energetica dei Laghi si è confrontato con altre esperienze di nuove pratiche energetiche al termine del periodo sostenuto dal contributo di Fondazione Cariplo.
Prima di tutto i numeri di questi 18 msi:
o       51 diagnosi energetiche semplificate condotte (il progetto ne prevedeva 30),
o       37 professionisti (architetti, geometri, ingegneri) iscritti,
o       21 aziende aderenti (quasi 40 contattate),
o       38 laureandi coinvolti nel primo ciclo di diagnosi e 5 nel secondo,
o       1 esibizione, Energia a Km.0, con oltre 30 espositori, di cui 21 aziende di settore,
o       7 momenti formativi con un totale di 207 presenze di addetti ai lavori (prevalentemente professionisti),
o       2 visite in cantiere,
o       1 incontro di formazione dei tecnici comunali,
o       Un sito (www.distrettoenergia.org) con ll tool di autodiagnosi, la mappa delle buone pratiche e dei professionisti ed aziende aderenti al distretto, il vademecum degli incentivi,
o       214 amici nel gruppo Facebook.
Un bilancio lusinghiero che spinge a cercare modi per dare continuità a questa esperienza.
Il convegno aveva l’obiettivo di conforntarsi con altre esperienze “dal basso”.
Tra queste:
  • Il Comune di Inzago (MI), con il progetto “adotta un pannello”, consistito nella copertura del tetto delle scuole con un impianto fotovoltaico finanziato da un azionariato diffuso;
  • Il progetto europeo RES coop 20-20.20 (http://rescoop.eu/it/proposito-di-rescoop-20-20-20) presentato dalla società Avanzi, finalizzato ad analizzare casi di produzione di energia in forma cooperativa in tutta Europa. La forma cooperativa ha l’obiettivo di riportare la realizzazione di impianti di produzione di energia da rinnovabili (eolico, fotovoltaico, biomasse, mini-idroelettrico) alle comunità che li ospitano, che possono così controllarne lo sviluppo (dimensione, im patti locali) ed esserne beneficiarie. Tra i casi studiati una cooperativa belga con 24.500 soci e due progetti pilota italiani, un mini-eolico nell’Appennino parmense e la cooperativa Retenergie. Per chiudere il cerchio di produzione e d autoconsumo dell’energia è ora necessario coinvolgere una società di distribuzione che acquisti energia dall’impianto cooperativo e la venda ai soci, mancando ad oggi un soggetto coopertivo che svolga questo ruolo;
  • La cooperativa Retenergie (www.retenergie.it) cui aderiscono ad oggi 550 soci, con un capitale sociale di 580.000 Euro e capitale prestato dai soci pari a 430.000 Euro. Retenergie è oggi articolata in nodi regionali ed ha realizzato numerosi impianti, fotovoltaici (per una potenza complessiva di 542 KW) o mini-idroelettrici, seguendo rigorosamente un codice etico che si è data fin dalla sua nascita. Reternergie fornisce anche servizi ai soci (diagnosi energetiche, certificazioni energetiche, consulenze, supporto alla costituzione di gruppi d’acquisto fotovoltaico) ed ha sottoscritto una convenzione con la società Trenta (parte del gruppo Dolomiti) per la fornitura ai soci di energia prodotta interamente da fonti rinnovabili.
  • Terre di Lago (www.terredilago.it), Rete di economia solidale del luinese, impegnata nella filiera alimentare corta, nel commercio equo-solidale e nell’energia con la convenzione con Trenta.
Infine la Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate (www.bccbanca1897.it) e Banca Etica (www.bancaetica.it) hanno presentato i loro prodotti di finanziamento di interventi di ristrutturazione edilizia.
 
 
                                                                                              Fulvio Fagiani

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