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Secondo le premesse, non è stato un evento commerciale, una Fiera come tante, ma un momento d’incontro della comunità che si occupa di energia a scala locale (a km.0 appunto), sia dal lato dell’offerta che della domanda.
Del resto l’obiettivo primario di “Energia a km.0” era di accorciare le distanze tra il mondo delle imprese e dei professionisti e quello dei potenziali utenti, distanze di conoscenza, di fiducia reciproca, di modi di leggere la realtà e persino di linguaggio.
Il Convegno, tenuto al Teatro Duse di Besozzo, è stato aperto da Heinz Ossenbrink, responsabile al CCR per l’efficienza energetica e le rinnovabili, che ha disegnato lo scenario di riferimento per i prossimi anni. A partire dalla Direttiva detta EPBD (Energy Performance Building Directive - Direttiva sulle prestazioni energetiche degli edifici), che impone di costruire edifici a basso consumo (letteralmente a consumo quasi zero) dal 2020 in poi in tutta Europa. Una vera e propria sfida a tutto il settore industriale delle costruzioni, dai progettisti fino agli operai di cantiere.
Molte esperienze, europee ed italiane, insegnano che l’apprendimento dei metodi, delle tecniche e delle pratiche per l’edilizia ad alte prestazioni energetiche è un percorso lungo e faticoso, di studio, aggiornamento costante, organizzazione del lavoro, sperimentazione sul campo che dovrebbe impegnare tutti gli addetti ai lavori.
Il 2020 non è lontano, occorre diffondere la consapevolezza delle trasformazioni e dei cambiamenti necessari per non mancare la sfida.
La politica europea non guarda solo alle nuove costruzioni, ma soprattutto al patrimonio edilizio esistente. Se vogliamo riqualificarlo interamente entro il 2050 bisogna che il tasso di rinnovo sia dell’ordine del 3% all’anno, contro l’1/1,5 % attuale.
Questo raddoppio chiede l’impegno di tutti, particolarmente in tempi di crisi economica e di disponibilità di risorse, sia pubbliche che private, sempre più scarsa.
Ossenbrink ha indicato le linee lungo cui ci si deve muovere, attivando quegli strumenti di mercato che possono imprimere un’accelerazione al ritmo spontaneo, gli strumenti finanziari con cui ripagare gli investimenti di oggi con i risparmi dei consumi di domani, le nuove forme di contratto energetico tra utente e fornitore impostate sulle prestazioni, il superamento della frammentazione dell’offerta.
Infine uno sguardo alle tendenze della tecnologia, in turbinosa evoluzione, e che interessa le prestazioni dell’involucro dell’edificio, l’impianto di riscaldamento e riscaldamento, la produzione di energia da fonti locali.
Nel secondo intervento Stefano Garotta, del DTEL, ha illustrato come è impostato il rapporto conclusivo della diagnosi energetica semplificata. Se ne può vedere un esempio sul sito di progetto www.distrettoenergia.org.
Nella prima ondata di diagnosi, completate tra febbraio e marzo di quest’anno, sono state interessate 27 famiglie, 27 studenti universitari, 26 professionisti.
Infine l’esposizione di domenica 16.
Prima i numeri: 34 espositori, di cui 21 del settore “energia”, 6 dei prodotti a km.0, 4 scuole e 3 istituzionali (CAST, CCR e Legambiente).
Come anche per il km.0, gli espositori del settore energia hanno coperto tutti i segmenti d’offerta, la consulenza, gli interventi sull’involucro (cappotto, serramenti ed infissi, prefabbricati in legno), i sistemi di riscaldamento raffrescamento (solare termico, fotovoltaico, pompe di calore, geotermico, illuminazione) e la mobilità sostenibile (bus, auto e moto elettriche, biciclette a pedalata assistita, kit di trasformazione in bici a pedalata assistita).
Nelle inevitabili conversazioni e scambi di opinione con gli espositori abbiamo colto una forte condivisione su alcuni punti programmatici:è necessario fare rete, condividendo conoscenze ed esperienze, aprendo spazi alla cooperazione, pur mantenendo ciascuno la sua identità e profilo competitivo, agire di comune accordo e con strumenti condivisi per avvicinare l’utenza potenziale e colmare il gap comunicativo che tutti sperimentano nel lavoro quotidiano.
 
 
                                                                       Fulvio Fagiani

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