Attività
 
Green school: si cambia
 
Community
 
  Portale web-gis ambientale
Portale turismo sostenibile
Vivere tra laghi
Sportello energia
progetto Green School
Prodotti KM zero
Vie Verdi Laghi
PAa
Piano mobilità sostenibile
Piano mobilità sostenibile

 

Nel corso del mese di maggio si svolgono i momenti conclusivi di Green School 2012: il 16 la commissione valuterà i progetti proposti dalle scuole, indicando i vincitori del concorso e le scuole ammesse alla certificazione “Green school”, a fine mese, il 28 ed il 30, si terranno le due feste con la premiazione dei vincitori.
Siamo dunque in piena corsa, anche quest’anno con risultati di partecipazione lusinghieri:
Ø      12 scuole
Ø      58 classi
Ø      997 studenti
Ø      88 insegnanti
Ø      13 progetti avviati.
Numeri impressionanti, se pensiamo al nostro piccolo territorio, ulteriormente rinforzati dai numeri sull’accesso al blog: 4.300 visite nel 2011, 3.213 nei primi tre mesi e mezzo del 2012, con una media di 50 visite al giorno.
Risultati così eclatanti nessuno li prevedeva, ma non devono esimerci da una riflessione per una migliore messa a punto.
Il percorso logico sottinteso è la realizzazione di un progetto didattico che produce una “buona pratica” il cui effetto è diminuire l’impatto ambientale della scuola o, in termini più tecnici, l’impronta carbonica.
La scuola in cui la pratica è sufficientemente robusta e diffusa ottiene la certificazione “Green school”, i migliori progetti didattici vengono premiati.
I due binari su cui si muove il progetto, l’esperienza didattica e la pratica, sono ben collegati il primo anno, poi si dividono con esiti imprevedibili. Se il progetto educativo non viene ripetuto può succedere che venga abbandonata anche la “buona pratica”.
Questo esito è in parte causato dal criterio valutativo del concorso che premia il progetto didattico migliore, mentre l’obiettivo di Green school è di indurre comportamenti virtuosi che si mantengano nel tempo e si trasmettano da un anno scolastico all’altro, da una classe all’altra. L’attenzione alla riduzione dei rifiuti, la raccolta differenziata, l’uso parsimonioso della luce, la mobilità con il pedibus anziché con l’auto privata, sono le “buone pratiche” che vorremmo diventassero abitudine, comportamenti che fanno parte della disciplina della scuola.
Dobbiamo dunque spostare anche noi l’attenzione, ed il sistema premiale, dalla sola didattica alla combinazione di didattica, buona pratica e sua “istituzionalizzazione”.
Ciò implica costruire indicatori che misurino l’efficacia della pratica e la sua conservazione e costante miglioramento, incoraggiare le scuole alla perseveranza e misurane i risultati.
La Green school è “green” perché insegna le ragioni alla base dei comportamenti virtuosi e aiuta a metterli in pratica.
Nella discussione che abbiamo tenuto in Segreteria Tecnica sono state avanzate molte proposte concrete, prevalentemente mirate a dare valore, visibilità e prestigio alla certificazione, indirizzando parte dei fondi destinati al concorso dei progetti didattici a premiare la certificazione e l’eccellenza dei risultati
Ci rimane ancora molto da fare per giungere ad una definizione precisa e praticabile. Ci siamo dati come obiettivo di modificare Green school già dalla prossima edizione, 2012/2013 e contiamo anche su suggerimenti che i lettori e le scuole vorranno darci.
 
                                                                                  Fulvio Fagiani

Stampa Stampa - Segnala Segnala

   
 


Feed RSS
Link utili
 
 
 
Prodotti KM zero Prodotti KM zero