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(Dal sito della Provincia di Torino : www.provincia.torino.it )


CHE COS'E' UNA AGENDA 21 LOCALE?

L'Agenda 21 e' il documento sottoscritto da 178 paesi durante la Conferenza ONU "Earth Summit" tenutasi a Rio nel 1992. Tale documento contiene "le cose da fare nel XXI secolo" a livello planetario per rendere sostenibile lo sviluppo del nostro pianeta.
L'Agenda 21 Locale e' un processo che cerca di trasferire a livello locale politiche di sviluppo che possono agevolare il raggiungimento di obiettivi di sostenibilita' attraverso un processo di partecipazione del territorio.

CHE COS'E' LO SVILUPPO SOSTENIBILE?

La base teorica che ha sotteso il vertice mondiale di Rio è il concetto di sviluppo sostenibile definito dalla Commissione Brundtland come "sviluppo che soddisfa i bisogni delle persone esistenti senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i loro bisogni".
Tale concetto fa emergere quattro aspetti fondamentali:

  1. le tre dimensioni di sviluppo: ambientale, sociale ed economico;
  2. la necessità di arrestare fattori di degrado ambientale;
  3. l'importanza di bloccare l'impoverimento delle future generazioni;
  4. il miglioramento della qualità della vita e l'equità tra le attuali generazioni.

Per raggiungere questo obiettivo multidimensionale e' necessario un mix di soluzioni di diversa natura e su diversi livelli:

  • soluzioni tecnologiche;
  • soluzioni di redistribuzione delle risorse;
  • strumenti di mercato;
  • cambiamenti nei valori individuali e negli stili di vita;
  • riforme amministrative.

QUALI SONO GLI ATTI FONDANTI E LE ORGANIZZAZIONI CHE PROMUOVONO LO SVILUPPO SOSTENIBLE E L'ATTUAZIONE DEI CONTENUTI DELLA AGENDA21?

A livello internazionale sono ormai molti i documenti che impegnano le pubbliche amministrazioni ad attuare politiche di sviluppo sostenibile:

  • l'Agenda 21 di Rio (1992)
  • la Carta di Aalborg (1994) - Nascita della Campagna Europea Citta' Sostenibili
  • la Carta di Lisbona (1996)
  • la Carta di Ferrara (1999).-.Nascita del Coordinamento Agende 21 Locali Italiane
  • l'Appello di Hannover (2000)

A tutto cio' si aggiunge il riferimento allo sviluppo sostenibile dell'Unione Europea contenuto nel Trattato di Amsterdam.

Le organizzazioni internazionali e nazionali che agevolano lo sviluppo locale di Agende 21 sono: la Commissione ONU per lo Sviluppo Sostenibile, l'ICLEI (International Council for Local Environmental Initiatives), la DG XI della Unione Europea, la Campagna Europea per le Citta' Sostenibili, il Coordinamento Agende 21 Locali Italiane.

Gli indirizzi internet dove si possono trovare le Carte e le Organizzazioni sono disponibili in allegato.

QUAL E' L'IMPEGNO ITALIANO PER L'AGENDA 21 ?

In Italia l'introduzione di processi di Agenda 21 Locale, come strumento di governo del territorio, e' abbastanza recente. Le esperienze piu' significative sono quelle del Comune di Roma, di Ferrara, di Modena, delle Province di Modena e Torino, e delle Regioni Liguria, Emilia Romagna e Toscana.

Un fondamentale impulso alla diffusione dei temi della Agenda 21 Locale in Italia e' stato dato dal Coordinamento Agende 21 Locali Italiane, fondato anche dalla Provincia di Torino, e che oggi raccoglie piu' di 200 comunita' locali impegnate nello sviluppo di una propria Agenda 21 con la sottoscrizione della Carta di Ferrara.

Anche alcune istituzioni nazionali si stanno muovendo. Il ministero dell'Ambiente ha promosso le iniziative "Citta' Sostenibili dei Bambini e delle Bambine" e da quest'anno il "Premio Citta' Sostenibili".
Il Ministero, inoltre, sta mettendo a punto il Piano d'Azione Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile e negli ultimi mesi ha fornito delle risorse finanziarie agli Enti Locali che intendevano avviare un processo di Agenda 21 Locale.

L'ANPA (Agenzia Nazionale per la Protezione dell'Ambiente) ha pubblicato e distribuito a tutti gli enti locali italiani le "Linee Guida per le Agende 21 Locali in Italia", strumento utile per ciascuna amministrazione locale ma anche per enti di gestione parchi e patti territoriali, per individuare, rielaborare e creare nuove progettualita' in materia di sviluppo sostenibile. La stessa ANPA sta predisponendo una "Banca Dati delle Buone Pratiche", G.E.L.S.O., ovvero delle esperienze che in Italia hanno gia' prodotto buoni risultati e che possono essere replicabili altrove.

QUALI SONO LE FASI DI UNA AGENDA 21 LOCALE ?

Audit : raccolta di tutti i dati di base sull'ambiente fisico, sociale ed economico, un vero e propria analisi ambientale che serva a costruire, attraverso indicatori ambientali, il rapporto sullo stato dell'ambiente su cui si svilupperà la discussione per la redazione dell'Agenda 21 locale.
Questa fase va verificata e costruita con il contributo del forum.

Attivazione del Forum : tutti gli interessi e i soggetti coinvolti a livello locale vengono coordinati all'interno di un Forum che ha il compito di orientare il processo di elaborazione dell'Agenda 21 e monitorarne l'applicazione.

Consultazione: avvio di un processo di consultazione della comunità locale allo scopo di individuarne i bisogni, definire le risorse che ogni parte puo' metter in gioco, individuare i potenziali conflitti da gestire tra interessi diversi.

Definizione dei Target: definizione degli obiettivi, quanto più concreti, meglio se quantificabili, da associare a precise scadenze temporali e agli "attori" che saranno responsabili per la loro attuazione.

Attività di Reporting: mantenimento di procedure di controllo permanente sull'attuazione e sull'afficacia del piano di azione. La redazione periodica di rapporti che individuino i miglioramenti e i peggioramenti della situazione ambientale e che servano a suggerire eventuali aggiustamenti del piano di azione.

CHE COSA SIGNIFICA PARTECIPAZIONE ?

Piu' di uno strumento di pianificazione oggi richiede un momento di confronto con il contesto di riferimento e con gli addetti ai lavoratori. Si pensi ai Programmi di Riqualificazione Urbana, ai Piani Territoriali di Coordinamento, ai Patti terrritoriali.
La stessa Provincia di Torino come istituzione ha promosso e partecipa attivamente a molti tavoli di concerttazione.
La partecipazione in un processo di Agenda 21, a differenza di questi, avviene a monte di un iter di pianificazione consentendo la raccolta di tutte le proposte che provengono dal forum. I soggetti partecipanti al forum, definiti attori sociali, hanno il ruolo nel processo di Agenda 21 di scrivere il Piano d'Azione Ambientale.
Il coinvolgimento della comunita' in questo contesto e' piu' alto: si tratta di costruire insieme una visione prospettica del territorio e del suo sviluppo futuro tenedo conto delle criticita' ambientali, economiche e sociali dello stesso.

PERCHÈ È IMPORTANTE ATTIVARE UN PROCESSO PARTECIPATO?

Affrontare problemi legati allo sviluppo e alla tutela ambientale richiede oggi un insieme di competenze tecniche, di risorse umane finanziarie che allo stato attuale non risiedono su un unico soggetto.
Allo stesso tempo il territorio della provincia di Torino ha sviluppato nel settore della tutela ambientale competenze tecniche, studi e ricerche, formazione di nuove professionalita', occupazione, associazionismo, innovazione, crescita culturale.

Tutto questo lavoro ha alle spalle soggetti in grado di disegnare insieme un futuro sostenibile per la comunita' in maniera piu' incisiva di quanto possa fare un unico soggetto.
La Provincia di Torino, consapevole dei limiti della sua zione, promuove uno spazio di confronto in grado di unire le forze locali su un obiettivo di fondo che sta alla base della sostenibilita' stessa della comunita'.

I COMPITI DEL FORUM

  • definisce i temi guida oggetto dei tavoli di discussione
  • assicura la sintesi dei risultati del lavoro e la coerenza complessiva del processo
  • svolge un ruolo di garanzia sul rispetto delle regole di funzionamento democraticamente individuate e condivise
  • approva il regolamento del Forum
  • approva il Piano d'Azione Ambientale

I compiti sopracitati verrano assolti di concerto e con il supporto della Provincia sia in termini di risorse finanziarie per il suo funzionamento, sia in termini di supporto scientifico e metodologico.

QUALE E' L'OBIETTIVO FINALE ?

L'obiettivo finale del Forum per l'Agenda 21 e' la stesura del Piano d'Azione Ambientale. Questo costituisce, al tempo stesso, la sintesi del processo partecipativo e il documento su cui basare la fase operativa e di monitoraggio della Agenda 21 Locale.
La presentazione del Piano d'Azione Ambientale e' prevista entro la fine del 2001.

LA STRUTTURA DEL PIANO D'AZIONE AMBIENTALE

Il Piano d'Azione dovra' contenere:

  • la definizione della 'visione ambientale condivisa' che e' scaturita dai forum
  • l'indicazione degli obiettivi generali e dei conseguenti obiettivi specifici, con il termine temporale di perseguimento (breve=1 anno, medio=2-3 anni, lungo=fine mandato amministrativo)
  • le strategie finalizzate al perseguimento dei suddetti obiettivi; le azioni coomprensive degli attori sociali coinvolti e delle modalita' di monitoraggio-controllo del completamento dell'azione
  • le modalita' di monitoraggio-verifica dello stato di attuazione del piano, con i tempi dei successivi aggiustamenti.

Il Piano sarà costituito da una vera e propria agenda contenente le azioni e i progetti da sviluppare nei prossimi anni; dovrà essere rappresentato da un programma pragmatico e verificabile.

Particolare attenzione dovrà essere posta alle implicazioni in termini di sostenibilità delle pianificazioni in atto, con particolare riferimento al Piano Territoriale di Coordinamento, alle esperienze di programmazione negoziata rappresentate dai Patti Territoriali, alle pianificazioni di settore (acque, rifiuti, energia, trasporti, turismo, agricoltura). Dovranno essere inoltre integrate le azioni di ricerca, concertate con i rappresentanti delle istituzioni scientifiche e/o tecnologiche, finalizzate a migliorare le conoscenze e la sperimentazione in campo ambientale in relazione agli obiettivi del Piano d'Azione.

Il Piano conterrà altresì indicazioni di carattere operativo per l'attuazione delle azioni, con la conseguente previsione di ruoli, compiti e risorse finanziarie necessarie, oltreché a indicazioni per il loro reperimento. Si individua nello strumento dell'accordo volontario la modalità ottimale per la messa a punto di azioni concertate tra più attori sociali.

 

 


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