I Comuni danno il buon esempio


Qualcuno ricorderà il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) approvato dai Comuni di Agenda21Laghi.
Ne parlammo un paio di anni fa. Aderendo ad una proposta della Commissione europea, il Patto dei Sindaci, i Comuni di Agenda21Laghi hanno analizzato i loro consumi energetici, e di conseguenza le fonti delle loro emissioni di gas serra, si sono impegnati a ridurle entro il 2020, almeno del 20%, ed hanno scritto un piano, il PAES appunto, contenente le azioni per ottenere questo risultato.
I PAES di tutti i Comuni, per chi fosse interessato, sono pubblicati sul sito di Agenda21Laghi.
Da allora abbiamo avviato due iniziative per sostenere ed aiutare i cittadini ad agire loro stessi sui loro consumi: il Distretto di Transizione Energetica (www.distrettoenergia.org) e lo Sportello energia. L’intento era fornire strumenti di conoscenza, a partire dalla lettura delle bollette, per individuare le cause dei consumi e proporre interventi per la loro riduzione.
In numerosi articoli della newsletter abbiamo commentato i risultati numericamente non soddisfacenti. Ci aspettavamo una richiesta di supporto consistente da parte di molti, soprattutto allo Sportello energia, in realtà abbiamo avuto una domanda modesta.
Ci siamo interrogati, anche in sede di Agenda21Laghi, sulle ragioni di questo basso interesse. Naturalmente le spiegazioni possibili sono molte.
Forse non siamo stati capaci di comunicare bene.
Forse in questi anni hanno prevalso le preoccupazioni derivanti dall’insicurezza economica, togliendo ogni spazio ad altre attenzioni
Forse le priorità sono dettate dal sistema dei media, che certamente non si dedica all’efficienza energetica.
La risposta su cui abbiamo preferito puntare è stata: gli Enti Pubblici, i Comuni, non possono limitarsi a consigliare i cittadini, devono prima di tutto dare il buon esempio.
Sono essi stessi consumatori di energia, con gli edifici comunali e gli impianti d’illuminazione pubblica in particolare, e devono agire con convinzione per dimostrare che si possono ridurre i consumi e quindi anche le emissioni.
Tutti sappiamo, però, che i bilanci pubblici da alcuni anni piangono.
Tra bilanci ridotti all’osso e Patto di Stabilità, non ci sono risorse economiche per gli investimenti che servirebbero. Come fare?
La formula ha un nome oscuro: EPC, Energy performance contract. Vuol dire contratto a prestazione energetica garantita.
In sostanza si affida, tramite gara pubblica, la gestione energetica dell’edificio o dell’impianto ad una società di servizi energetici, che s’impegna a realizzare gli investimenti di efficientamento. Si ripagherà, per la durata del contratto, con i risparmi ottenuti nei consumi energetici.
Il Comune continua a pagare consumi e manutenzione come prima (magari con una piccola riduzione): alla fine del periodo di affidamento, però, riceve un edificio o un impianto riqualificato energeticamente e quindi più efficiente.
E’ una formula abbastanza innovativa e ancora poco praticata.
Per scrivere un bando di affidamento secondo i canoni EPC richiede competenze tecniche e giuridiche molto specialistiche. Bisogna curare con grande attenzione tutte le clausole ed i valori tecnici ed economici perché l’operazione sia vantaggiosa per il Comune, ma anche per la società aggiudicataria. Non sono infatti rari i casi in cui dei bandi cos’ costruiti sono andati deserti perché le condizioni proposte non sono state ritenute convenienti da nessuna impresa.
Si deve perciò ricorrere a competenze esterne, al momento pregiate, che sono a loro volta costose.
Quattro Comuni di Agenda21Lagji, Besozzo, Brebbia, Laveno Mombello e Vergiate, hanno partecipato ad un bando di Fondazione Cariplo che garantisce la copertura dei costi di questa Assistenza Tecnica, vincendolo.
Da settembre i quattro Comuni inizieranno a lavorare con la società selezionata con gara pubblica, e che verrà pagata con il contributo di Fondazione Cariplo, per individuare gli interventi di riqualificazione energetica sui 25 edifici selezionati, che saranno poi inseriti in un bando EPC.
Gli altri Comuni di Agenda21Laghi stanno lavorando per seguire la stessa strada.
 
 
 
                                                                                              Fulvio Fagiani