Le molte insidie di “Nutrire il pianeta”


Ospiti del Centro Comunitario di Ricerca della Commissione Europea (CCR) con un gruppo di insegnanti delle Green school, abbiamo potuto affrontare il tema all’ordine del giorno, “Nutrire il pianeta”, da angolazioni inaspettate.
Il primo tema toccato è stato il regime alimentare dei ragazzi e le iniziative delle scuole nei paesi europei per contrastare il fenomeno dilagante dell’obesità. Basti dire che, secondo dati del 2007/2008 in Italia il 46% dei bambini di 8 anni è sovrappeso o obeso.
La causa è l’eccesso di proteine, grassi e zuccheri nel regime alimentare, ed una bassa percentuale di frutta e verdure. La scuola è ritenuta invece un ambiente dove si possono imparare abitudini e stili di vita più salutari.
La ricerca del CCR si è occupata di analizzare le politiche degli Stati europei rispetto alla ristorazione scolastica, ricavandone una grande varietà di approcci ed azioni.
Tra le buone pratiche indicate, la costruzione di ampi partenariati, il coinvolgimento di tutte le componenti scolastiche, fino allo stesso allestimento dei locali della mensa, la disponibilità di orti scolastici, la limitazione, anche attorno alla scuola, di bevande zuccherate o merendine ad alti contenuti calorici.
Purtroppo non aiuta la difficoltà a raccogliere e confrontare esperienze diverse per misurarne l’efficacia dei risultati.
Il secondo tema è il contenuto energetico dei cibi, inteso come l’energia complessivamente spesa lungo tutto il ciclo di vita dalla produzione, al confezionamento, al trasporto.
Sono stati forniti dei dati, tratti da una ricerca di prossima pubblicazione, sorprendenti:
·         In Europa si consumano ogni anno circa 500 milioni di tonnellate di cibo, pari ad una media di 1 tonnellata procapite;
·         Circa 100 milioni di tonnellate diventano rifiuto prima di poter essere consumate;
·         Pur con grandi differenze tra cibi diversi (carne e formaggi hanno un contenuto energetico ben maggiore dei vegetali, 1Kg di carne ad esempio equivale a circa 2 Kg di benzina) ogni cittadino europeo consuma ogni anno 24 Kjoule pari a circa 750 litri di benzina.
Sono dati che ci fanno riflettere su quanto le nostre diete alimentari incidono sui consumi energetici, senza che ce ne rendiamo nemmeno conto, e di conseguenza sulle emissioni di gas serra e quindi sul riscaldamento globale.
Infine uno sguardo al futuro, a come mangeremo nel 2050, quando il pianeta sarà abitato da9/10 miliardi di persone e le risorse globali saranno sotto pressione per riuscire a dare nutrimento a tutti. Naturalmente il futuro non è conoscibile, può solo essere immaginato.
Lo studio condotto dal CCR ha costruito quattro scenari di riferimento sulla base dei molteplici fattori che già oggi condizionano ed influenzano le diete alimentari, tra cui il prezzo del cibo, i valori sociali, le variabili demografiche, il peso del settore privato, la governance, l’innovazione tecnologica.
I quattro scenari identificati sono:
1.    Il nuovo mondo sano, caratterizzato da bassi prezzi e attenzione al bene comune, dove la priorità è assegnata alla prevenzione, quindi al cibo sano e all’esercizio fisico;
2.    Guarisci il mondo, con prezzi alti e attenzione al bene comune, con fortilegami sociali e ruolo importante all’autoproduzione di cibo;
3.    Mangiare per vivere, dato da prezzi alti e valori individualistici;
4.    Io e me stesso, con prezzi bassi e valori individualistici.
Le tre presentazioni hanno aiutato chi scrive, e forse anche chi legge, a capire quanto sia importante conoscere la realtà dell’alimentazione e della nutrizione non solo per il benessere personale, ma anche per il benessere del nostro pianeta.
Consapevole di aver fornito solo qualche spunto di riflessione, vi rimando ai link dove potrete trovare gli studi ed i rapporti citati, oltre che ad un indirizzo dove potrete trovare un “calcolatore di impronta alimentare” che vi dirà quanto il vostro modo d mangiare pesa sulle risorse del pianeta. Segnalo infine le conferenze che Agenda21Laghi ha organizzato insieme al CCR proprio su questi argomenti, di cui si parla in un’altra notizia della newsletter.
 
 
 
Si ringraziano i relatori: Sandra Caldeira, Fabio Monforti e PetrosMaragkoudakis.
 
Rapporto “School food and nutrition” –
http://publications.jrc.ec.europa.eu/repository/bitstream/JRC91433/school%20food%20policy%20workshop%20report%20%28online%29.pdf
 
 
Calcolatore dell’impronta alimentare:
 
 
                                                                                  Fulvio Fagiani