In vista il traguardo delle Green school 2014


Maggio è tradizionalmente il mese di conclusione del progetto Green school.
Il 2014 non viene meno a questa abitudine, con già scandita la successione delle date:
 
·         Le scuole presenteranno i loro progetti alla commissione di valutazione martedì 13 e mercoledì 14 maggio, alla Sala civica di Laveno (Piazza Italia);
·         La festa delle scuole dell’infanzia si terrà martedì 20 maggio al Centro dell’Olmo a Taino;
·         La feste di primarie, secondarie e superiori sarà mercoledì 21 maggio al Teatro Duse a Besozzo.
 
Nell’anno scolastico 2013/2014 si sono iscritte in tutto 14 scuole, di cui 4 dell’infanzia, 6 primarie, 2 secondarie e 2 superiori.
Con questa siamo alla quinta edizione di Green school: alle precedenti quattro edizioni avevano partecipato quasi 7.000 studenti e oltre 450 insegnanti, numeri inimmaginabili quando abbiamo iniziato nel lontano 2009.
Spesso il valore di questo progetto non è riconosciuto come meriterebbe, perché sfugge alla percezione dei cittadini e degli stessi Amministratori pubblici.
Come documentiamo ogni anno, anche grazie alle tesi di laurea degli studenti dell’Università dell’Insubria che svolgono lo stage, c’è un risultato pratico e misurabile, la riduzione delle emissioni di gas serra.
Nel concreto significa:
·         Per le scuole che lavorano sul “pilastro” dell’energia una riduzione dei consumi elettrici che talvolta tocca anche il 30/40 % sull’anno precedente, con collaterale risparmio nelle bollette pagate dal Comune;
·         Per le scuole impegnate sul “pilastro” rifiuti una riduzione dei rifiuti prodotti ed una miglior raccolta differenziata, perciò aumento delle frazioni differenziabili e diminuzione della frazione indifferenziata;
·         Per le scuole dedite al “pilastro” mobilità una riduzione dell’inquinamento e della congestione nei pressi della scuola durante le ore di entrata ed uscita.
L’effetto che è meno misurabile, ma più importante di tutti, è l’educazione a comportamenti virtuosi che spesso s’irradia dalle scuole alle famiglie e alla comunità circostante.
Tutte le scuole producono nel corso dei progetti materiali vari, filmati, cartelloni, questionari, quaderni, opuscoli, manifesti, che contribuiscono a diffondere la sensibilità ambientale.
Gli studenti imparano e diventano a loro volta insegnanti, coinvolgendo tutto l’habitat in cui sono immersi.
L’evidente successo di Green school ci sollecita ogni volta a riflettere sul tema della cultura ambientale.
Da un lato vorremmo potenziare la qualità didattica fornendo ai docenti materiali e percorsi formativi su quegli ambiti problematici che non rientrano negli iter curricolari, come i mutamenti climatici, la perdita di biodiversità, i servizi ecosistemici, le relazioni tra sistema economico e sistemi ambientali.
Dall’altra ci rammarichiamo che non riusciamo ad ottenere la stessa efficacia nella formazione degli adulti. Avremmo invece bisogno di una “Green school” degli adulti, perché solo una cultura ambientale non approssimativa può indurre comportamenti coerenti a livello individuale e collettivo.
 
 
                                                                                              Fulvio Fagiani