Il Patto dei Sindaci in Italia e in Europa


Agenda21Laghi sta entrando a far parte di una famiglia numerosa, i Comuni europei che hanno aderito al Patto dei Sindaci.
Finora hanno sottoscritto il documento formale 3.437 Comuni in Europa per circa 155 milioni di abitanti, oltre un quarto della popolazione del continente. I Piani d’azione presentati sono 1.140, di cui 180 approvati.
L’Italia è il paese che conta il maggior numero di Comuni aderenti, 1.672, seguita dalla Spagna con meno di mille, la Francia con 140 e via via tutti gli altri paesi.
Tra i 1.672 Comuni italiani ce ne sono di grandi (per citarne alcuni: Bologna, Bari, Firenze, Genova, Napoli, Roma, Torino) e molti medi e piccoli (1.620 sono sotto i 50.000 abitanti).
Di questi 293 hanno approvato ed inviato alla Commissione Europea il loro Piano.
Un successo probabilmente inaspettato nelle stanze europee, per il numero totale e perché i paesi mediterranei, solitamente meno attivi e più lenti, hanno invece risposto in proporzione molto superiore ai paesi nordici.
Il processo è in pieno svolgimento e gli esiti sono ancora in grande misura imprevedibili, ma qualche indicazione e segnalazione di pericolo viene già sottoposta all’attenzione di noi che stiamo iniziando.
La sostenibilità energetica, obiettivo del Patto, è un argomento che richiede competenze spesso assenti nelle Amministrazioni comunali o disseminate in settori tra loro non comunicanti. Una sfida dunque di “governance” e di capacità innovativa, tecnica organizzativa e manageriale nello stesso tempo.
Sfida particolarmente impegnativa per i piccoli Comuni: la loro dimensione non consentirebbe adesioni singole, ma solo entro un quadro di ampie collaborazioni e coordinamento sovracomunale: da qui la rinnovata attenzione che anche Agenda21Laghi sta ponendo sulla sua organizzazione, con le decisioni in via di attuazione riguardanti il Comune capofila e il maggior coordinamento dei Comuni.
L’obiettivo della riduzione almeno del 20% delle emissioni climalteranti entro il 2020 non può essere conseguito solo con azioni interne alle Amministrazioni. Si richiede il coinvolgimento degli attori locali, dal sistema delle imprese, alla trama associativa, alle famiglie e ai singoli cittadini. Un processo a cui molti Comuni sono poco abituati e che è però centrale sia nella predisposizione del Piano che nella sua implementazione.
Questa é la ragione per cui Agenda21Laghi ha deciso di affiancare al Patto dei Sindaci Energia21Laghi, un progetto che ha proprio lo scopo di istituzionalizzare il dialogo, lo scambio e la partecipazione tra i soggetti che rappresentano la domanda e l’offerta di efficienza energetica e rinnovabili, per farli partecipare alla fase di costruzione del Piano e facilitarne l’ attuazione.
Infine lo scomodo ostacolo delle fonti di finanziamento. I bilanci pubblici, specie quelli dei Comuni, non hanno le risorse per reggere da soli lo sforzo richiesto.
Ø      Gli strumenti che vengono proposti sono i finanziamenti europei, in particolare da parte della Banca degli Investimenti europea (BEI), cui hanno attinto le Province di Milano, Modena e Chieti, di taglio e complessità non adatte ai piccoli Comuni.
Ø      L’appena annunciato Fondo Kyoto (ne parliamo in un’altra news).
Ø      L’appoggio al cosiddetto Finanziamento Tramite Terzi, veicolato dalle società di servizi energetici (ESCo).
Da non trascurare infine che il Patto dei Sindaci può tradursi in uno stimolo allo sviluppo dell’economia locale, la “green economy” oggetto della terza news.
 
Gli atti del convegno sono scaricabili dal sito http://www.fondazionesvilupposostenibile.org.
 
 
                                                                                  Fulvio Fagiani

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