Si è svolto al Chiostro di Voltorre qualche giorno fa il primo incontro con i docenti delle scuole che aderiscono al progetto Green School in provincia di Varese. Il primo di un trittico che cerca di dare informazioni, strumenti ed approfondimenti ai docenti, su alcuni temi di riferimento: energia, rifiuti e biodiversità.

L’incontro è stato condotto da Paolo Landini, del settore ambiente della Provincia di Varese, compagno di viaggio di Agenda21Laghi e CAST nello sviluppo delle Green School, ed ha visto la partecipazione di una trentina di insegnanti.

Vi parlo di questo incontro non per darvi informazioni tecniche sul tema trattato, di cui trovate i materiali scaricabili sul sito di modus riciclandi, ma sulle impressioni che ne ho avuto.

Spesso le scuole salgono agli onori della cronaca per la crisi di fondi, i problemi delle supplenze o eventi non lusinghieri, tutti aspetti che spesso non ci fanno ben sperare per il futuro delle nuove generazioni.

L’incontro al Chiostro è stato invece l’esempio di come si possa fare molto per seminare ottime idee e conoscenze nei bambini di oggi, gli adulti di domani. Lo si riesce a fare grazie a persone, insegnanti, che amano il proprio lavoro e vi si impegnano con uno sguardo aperto, con la voglia ancora di imparare per poter a loro volta insegnare con modi e strumenti diversi ai loro alunni.

Mi ha colpito molto come gli insegnanti siano alla ricerca di risposte a domande che i bambini già pongono. Sull’utilizzo dell’energia, sulla sostenibilità dei loro comportamenti (e di quelli dei genitori), sull’ambiente che li circonda. Domande che testimoniano come siano tutti temi a loro vicini, parte della loro comunità e che ci pongono con sete di sapere.

Gli insegnanti delle Green School sono in una delle posizioni più difficili. Nati, cresciuti e formatisi in un mondo diverso, in cui c’erano ancora le mezze stagioni, per dirla con una battuta. Ora si trovano a dover insegnare nuovi paradigmi, nuovi modi di vivere, di relazionarsi con la società e l’ambiente, perché devono rispondere a quelle domande dei loro studenti. Le stesse domande che la natura pone a noi da diverso tempo e sempre più insistentemente.

I miei complimenti dunque a loro, che rivedrò con piacere nei prossimi incontri formativi, perché stanno aiutando a crescere la generazione dei ragazzi che si troverà nel pieno di quei cambiamenti climatici e culturali che stanno iniziando oggi.

Se quei futuri adulti avranno successo, un poco del merito sarà anche degli insegnanti delle Green School e mi auguro che sempre più scuole “diventino verdi”.

                                                                     Luca Colombo